Priorità anni precedenti
In questa pagina si riportano le priorità precedenti a quelle correnti.
2016
Strand 1 - Memoria Europea
Nell’ambito di questo Strand, è possibile tenere presenti una delle seguenti tre priorità, valide tutti gli anni, dal 2016 al 2016, oppure una delle priorità previste specificatamente per ciascun anno, di seguito indicate.
1 - OSTRACISMO E PERDITA DELLA CITTADINANZA SOTTO I REGIMI TOTALITARI: TRARRE UN INSEGNAMENTO PER I TEMPI ATTUALI (priorità valida dal 2016 al 2020)
I totalitarismi del XX secolo privavano alcuni gruppi di cittadini dei loro diritti fondamentali, gradualmente escludendoli dalla società: gli ebrei sotto il regime nazista, gli oppositori politici sotto i regimi comunisti.
A questi cittadini venne progressivamente impedito di discutere, di votare, di prendere parte agli affari pubblici, di lavorare, di risiedere e circolare liberamente, di accedere ai beni pubblici a causa delle loro origini, convinzioni e opinioni.
L'ostracismo è stato utilizzato dai regimi totalitari come un modo di neutralizzare le persone ritenute una minaccia e come mezzo per rafforzare la propria influenza sul resto della popolazione attraverso il terrore. Esso, giustificato da ideologie fuorvianti e sostenuto da una propaganda ingannevole, da normative scorrette e da strutture repressive, ha permesso a questi regimi di nascondere omicidi di massa o di far scomparire i potenziali oppositori.
A causa della loro conseguenze fatali, è importante riflettere sui processi di ostracismo del passato in modo da informare i cittadini di oggi.
I progetti candidati potranno interrogarsi sui seguenti quesiti:
- quando si può ritenere che una categoria della popolazione subisca ostracismo?
- come riconoscere la creazione di un "capro espiatorio" e decostruire il discorso che porta alla segregazione e all'emarginazione?
- come fronteggiare i discorsi politici che usano le paure, i pregiudizi e l'odio nei confronti di alcune categorie della popolazione, come al giorno d’oggi gli “stranieri” o gli “immigrati”, e come possiamo contrapporvi contro-argomentazioni?
- come lottare contro l'incitamento all'odio diffuso attraverso i social media e internet?
- quali sono gli strumenti educativi e giuridici a livello nazionale e dell'UE per combattere il razzismo e la xenofobia (come l'antisemitismo, l'ostilità verso i rom, l’islamofobia), come anche l'omofobia e l'ostracismo nei confronti di altre minoranze?
2 - SOCIETÀ CIVILE E PARTECIPAZIONE CIVICA SOTTO I REGIMI TOTALITARI (priorità valida dal 2016 al 2020)
Sotto i regimi totalitari, concetti democratici come "società civile", "movimento sociale", "impegno", "coinvolgimento", "costituzione", "libertà" e "democrazia" sono stati annullati nella loro sostanza e deprivati di significato.
Campagne elettorali, manifestazioni politiche, riunioni pubbliche e dibattiti si erano trasformati mere caricature dei riti della democrazia volte a legittimare il potere costituito e generalmente non erano spontanei, ma resi possibili solo attraverso la coercizione e utilizzati per irreggimentare le persone e controllarle, nonché per approvare orientamenti politici discrezionali.
Anche uno degli atti di impegno democratico più significativi, l'adesione a un partito politico, era sviato dal suo obiettivo naturale (vale a dire partecipare alla vita pubblica e influenzarla): in genere, serviva a dimostrare lealtà verso un partito monolitico, ossequio alla verità ufficiale, ed era utilizzato soprattutto per riuscire ad accedere a certe posizioni o servizi.
L'informazione pubblica era monopolizzata e distorta da parte di organismi pubblici, senza voci indipendenti a contrastarla.
Per contro, i movimenti sociali autentici provenienti dalla società civile erano spesso emarginati, minacciati o repressi perché considerati socialmente pericolosi dal potere totalitario e, pertanto, dovevano nascondersi, resistere o scendere a compromessi.
Qualsiasi opinione diversa che venisse espressa pubblicamente era trattata come "dissidenza". La libertà di parola era vietata. Le decisioni politiche dovevano essere applicate senza alcuna seria discussione o riflessione. In qualche modo, i movimenti democratici e della società civile furono assorbiti e sfruttati dal sistema monopartitico che caratterizzava i regimi totalitari.
Basandosi sulle esperienze totalitarie, progetti possono sviluppare una riflessione sugli abusi e sulle distorsioni dei riti democratici, avvenuti segnatamente per mezzo della propaganda e dei mezzi di informazione ufficiali, concentrandosi sulle differenze tra falsa democrazia e democrazia reale e sottolineando i vantaggi di una società civile viva, forte e indipendente.
L'obiettivo è dimostrare che le organizzazioni della società civile costituiscono un nesso indispensabile tra i cittadini e le istituzioni e che svolgono un ruolo importante nei regimi democratici per raggiungere i cittadini e far arrivare le loro idee fino al livello politico.
Attraverso i loro progetti, i candidati rifletteranno inoltre sul significato delle odierne conquiste democratiche come lo stato di diritto, le libertà e i diritti civili, e sottolineeranno la fragilità dei diritti civili (libertà di espressione, diritto di voto, ecc.), quando non vi siano forti contrappesi. L'obiettivo è anche quello di dibattere sulle modalità e sui meccanismi concreti tramite i quali si possono salvaguardare le libertà e i diritti civili e garantire il dialogo civile a livello nazionale e dell'UE.
3 - TRANSIZIONE DEMOCRATICA E ADESIONE ALL'UNIONE EUROPEA (priorità valida dal 2016 al 2020)
Per molti Stati membri che hanno esperito la transizione alla democrazia nella loro storia recente, l'adesione all'Unione Europea ha svolto un ruolo importante nel sostenere e consolidare il processo di democratizzazione.
Ad esempio, attraverso il sistema di "condizionalità democratica", la pre-adesione ha stimolato cambiamenti politici e riforme strutturali, rafforzato le capacità amministrative e migliorato la tutela delle minoranze.
I progetti finanziati nell'ambito del Programma possono analizzare il modo in cui la prospettiva di adesione all'Unione Europea ha influenzato le pratiche e gli standard democratici di ex regimi autoritari o dittature, come pure riflettere inoltre sul ruolo dell'adesione all'Unione Europea nel processo di transizione democratica.
I progetti che sviluppano questa priorità si devono in particolare soffermare sulle manifestazioni storiche, i tornanti o le fasi che hanno caratterizzato questo lento processo di trasformazione, sottolineando in quali modi essi hanno contribuito a superare il passato, a conseguire l'obiettivo finale di "tornare in Europa" e a costruire il futuro.
I progetti devono mettere in evidenza quali sono stati i fattori chiave di questo processo e sottolineare le difficoltà incontrate o quelle che ancora esistono, soprattutto dopo l'eliminazione della condizionalità pre-adesione e l'adesione all'UE.
Pur tenendo conto degli allargamenti realizzati in questi ultimi decenni e dei loro risultati in termini di democratizzazione, i progetti apriranno la discussione sull'auspicabilità di futuri allargamenti o su altri tipi di partenariato cui si applica la politica di vicinato dell'UE.
2015
I progetti possono tenere presenti le seguenti priorità stabilite per il 2015.
Strand 1 – Memoria Europea
Nell’ambito del settantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, saranno considerati eleggibili progetti riguardanti anche:
- La Seconda Guerra Mondiale e la connessa affermazione di fenomeni di intolleranza che hanno portato al compimento di crimini contro l’umanità;
- Le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale per l’architettura post-guerra dell’Europa: le sue divisioni e la Guerra Fredda, da un lato, e l’inizio del processo di integrazione europea, a partire dalla Dichiarazione di Schuman del 1950, dall’altro.
Strand 2 – Impegno democratico e partecipazione civica
- Il Dibattito sul futuro dell’Europa: nell’attuale dibattuto sull’Unione Europea in temi di crisi economica e a seguito delle elezioni parlamentari tenutesi a maggio 2014, emerge chiaramente il bisogno di approfondire la discussione sul futuro dell’Europa e, in particolare, su quale tipo di Europa i cittadini vogliono, anche nell’ottica di stimolare nuove forme di partecipazione civica e di rafforzare quelle già esistenti. Tale dibattito dovrebbe prendere le mosse dagli avvenimenti accaduti nella storia europea e, soprattutto, considerare i risultati concreti ottenuti dall’Unione Europea. Il dibattito non dovrebbe essere circoscritto ai cittadini che sono già in favore dell’Unione Europea, ma dialogare anche con i cittadini che finora non hanno supportato l’idea dell’Unione o che la rifiutano o che pongono in discussione i suoi traguardi raggiunti.
2014
I progetti possono tenere presenti le seguenti priorità stabilite per il 2014.
Strand 1: Memoria Europea Attiva
- Centesimo anniversario dall’inizio della Prima Guerra Mondiale
- Venticinquesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino
- Decimo anniversario dall’allargamento dell’Unione Europea all’Europa centrale e dell’est
Strand 2: Impegno democratico e partecipazione civica
- Le elezioni del Parlamento europeo, che si volgeranno dal 22 al 25 maggio 2014
- La partecipazione dei cittadini alla vita democratica dell’Unione Europea
- L'approfondimento del dibattito sul futuro dell’Europa