La decisione del Consiglio del 27 novembre 2009 designa il 2011 come l'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva e dedica quindi l'anno 2011 al volontariato, tramite l'adozione della proposta della Commissione europea del 3 giugno 2009 e il parere del Parlamento europeo del 26 novembre 2009.

Il contesto giuridico della decisione del Consiglio è rappresentato dal trattato di Lisbona, che individua nella cittadinanza attiva europea un elemento fondamentale per il processo di integrazione europea. In tale ottica, il volontariato rappresenta una dimensione fondamentale della partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione di un'Europa più democratica, fondata sulla solidarietà e su una società inclusiva e non discriminatoria.

Nonostante le diverse forme e significati il termine ‘volontariato' possa acquisire nei diversi Stati membri, il sostrato comune che caratterizza tutti i tipi di attività di volontariato, che si basano sulla libera scelta, motivazione e volontà di ciascun individuo, è rappresentata dalla mancanza di interesse per il guadagno finanziario.

Azioni di volontariato possono essere intraprese spontaneamente da una singola persona o possono essere eseguite, per esempio, nel contesto di una associazione di volontariato, di una organizzazione senza scopo di lucro, ecc. Nonostante il volontariato non sostituisca né rimpiazzi il lavoro pagato e professionale, esso favorisce lo sviluppo di una società democratica e reca beneficio sia ai volontari che alla comunità.

Il 5 dicembre (Giornata Internazionale Volontariato) 2007, un'alleanza (non ancora formalmente costituita) delle principali reti di ONG europee attive nel campo del volontariato si è riunita presso gli uffici del CEV - Centro Europeo del Volontariato per iniziare a lavorare su una strategia volta a dichiarare il 2011 come Anno Europeo del Volontariato. A seguito dell'incontro, un documento di sintesi è stato presentato il 13 febbraio 2008 durante una riunione del Gruppo di Interesse sul Volontariato al Parlamento europeo, alla quale hanno partecipato i rappresentanti dell'allora presidenza slovena e della presidenza francese che le sarebbe succeduta.

Il 9 aprile 2008, cinque membri del Parlamento europeo hanno presentato una Dichiarazione scritta circa la possibile proclamazione del 2011 come l'Anno europeo del Volontariato. Dal momento che la Dichiarazione è stata firmata da 454 membri del Parlamento europeo entro la scadenza, fissata al 15 luglio 2008, il Parlamento Europeo - considerando che 100 milioni di cittadini europei sono coinvolti in attività di volontariato, che, secondo l'Eurobarometro, 3 europei su 10 affermano di essere attivi in questo settore e, infine, che il settore del volontariato svolge un ruolo essenziale nella crescita economica e nell' inclusione sociale - ha adottato la Dichiarazione scritta sulla proclamazione del 2011 Anno europeo del volontariato. Inoltre, a seguito dell'adozione della Dichiarazione, si è tenuta una conferenza stamp ail 16 luglio.

Il 3 giugno 2009 la Commissione europea ha presentato la Proposta di Decisione del Consiglio relativa all'Anno Europeo del Volontariato.

La proposta mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla rilevanza del volontariato e a rimuovere gli attuali ostacoli che i volontari e le organizzazioni di volontariato incontrano ancora oggi, soprattutto in termini di riconoscimento, e a raggiungere i seguenti quattro principali obiettivi: creare un ambiente più favorevole al volontariato; a potenziare il ruolo delle organizzazioni di volontariato, promuovendo la cooperazione tra le organizzazioni che sono attive in questo campo, così come con gli altri settori in tutta Europa; riconoscere e premiare le attività di volontariato; evidenziare il valore del volontariato, con particolare attenzione al suo contributo alla coesione e all'inclusione sociale, nonché alla creazione di ‘capitale sociale', allo sviluppo della cittadinanza attiva, all'aumento del prodotto interno lordo, ecc. Questi obiettivi saranno conseguiti, nel 2011, attraverso la realizzazione di eventi, pubblicazioni, studi e discussioni, miranti a beneficiare i volontari e le organizzazioni di volontariato in tutta Europa (che saranno messe in grado di conoscere e condividere esempi di buone prassi), le autorità pubbliche, i soggetti commerciali e cittadini comuni.

Il 6 agosto 2009 è iniziato il concorso per la creazione di un logo e uno slogan (concorso ‘Let's logo') per l'Anno Europeo del Volontariato, dando così, per la prima volta, ai cittadini la possibilità di plasmare l'identità visiva di un Anno europeo. Il logo ufficiale (che ha l'immagine candidata n. 463 come base) e lo slogan (Volunteer! Make the difference!) sono stati selezionati dalla Commissione Europea il 31 marzo 2010. Successivamente sono stati graficamente e linguisticamente adeguati; la versione definitiva è stata presentata al pubblico l'11 agosto 2010.

La decisione del Consiglio relativa all'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011), è datata al 27 novembre 2009.

La decisione riconosce il ruolo svolto dalle attività di volontariato nella promozione della cittadinanza attiva, della coesione sociale, della partecipazione civica, della democrazia e dell'integrazione europea e di conseguenza l'importanza di sostenerle così come di garantire lo scambio di buone pratiche a livello locale, regionale, nazionale e comunitario.

L'obiettivo generale dell'Anno europeo è « incoraggiare e sostenere - in particolare attraverso lo scambio di esperienze e buone pratiche - gli sforzi della Comunità, degli Stati membri, delle autorità locali e regionali per creare le condizioni favorevoli al volontariato nell'Unione Europea (UE) e per aumentare la visibilità delle attività di volontariato nell'UE».

Gli obiettivi specifici dell'Anno Europeo sono quelli già indicati dalla Proposta della Commissione europea, riguardanti la creazione di un ambiente adeguato e appropriato per il volontariato, che consenta alle persone di svolgere attività di volontariato, la cui qualità deve essere migliorata attraverso il potenziamento delle organizzazioni coinvolte nel volontariato, incoraggiando la creazione di reti, le sinergie e la cooperazione tra queste e gli altri settori, nel contesto europeo.

Inoltre, i politici, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni della società civile, gli enti di istruzione formale e non formale, i datori di lavoro dovrebbero riconoscere le attività di volontariato e le abilità, le competenze e le competenze acquisite attraverso esse.

L'obiettivo generale è quello di aumentare la consapevolezza generale del valore del volontariato come espressione di cittadinanza attiva, che contribuisce al superamento di problemi comuni a tutti gli Stati membri.

Gli obiettivi dell'Anno Europeo saranno raggiunti attraverso una serie di iniziative che si svolgeranno a livello locale, regionale, nazionale ed europeo e che includeranno: eventi, per esempio conferenze o seminari finalizzati a promuovere il volontariato, a stimolare i cittadini a impegnarsi in attività di volontariato, nonché a celebrare i volontari e le organizzazioni di volontariato; studi e ricerche sul volontariato e la diffusione dei loro risultati; scambio di esperienze e buone prassi a diversi livelli; campagne di informazione e di promozione per diffondere i messaggi chiave.

Il bilancio per l'attuazione dell'Anno Europeo dispone di 8.000.000 di euro e coprirà il periodo intercorrente dall'1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2011; comprende, inter alia, le sovvenzioni per gli Enti Nazionali di Coordinamento, le sovvenzioni per i flagship projects, i contratti per la campagna di comunicazione e i contratti per la valutazione.

Altri finanziamenti comunitari per progetti specifici inerenti al volontariato possono essere concesso attraverso programmi comunitari esistenti, a partire da "Europa per i cittadini" (uno dei temi prioritari di questo Programma annuale è appunto l'Anno Europeo del Volontariato).

La Commissione europea metterà concretamente in atto l'Anno Europeo a livello comunitario e gli Organismi di Coordinamento Nazionale la recepiranno a livello nazionale. Infatti, la cooperazione con e tra gli Stati membri sarà garantita dalla creazione, già attuata entro il 28 febbraio 2010, di Organismi Nazionali di Coordinamento in ciascuno degli Stati membri, i quali elaboreranno il programma nazionale per l'Anno Europeo, collaboreranno con una vasta gamma di parti interessate (le organizzazioni della società civile, le Agenzie Nazionali / Punti di Contatto dei pertinenti programmi comunitari, come per esempio l'ECP - Europe for Citizens Point Italy, etc.) e parteciperanno a incontri formali organizzati dalla Commissione allo scopo di scambiare informazioni a livello europeo e di porre in essere l'Anno Europeo a livello nazionale. La Commissione indirà anche riunioni con i rappresentanti delle organizzazioni europee attive nel volontariato. La Commissione può inoltre cooperare con le pertinenti organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite (che nel 2011 celebrerà il decimo anniversario dell' Anno del Volontariato delle Nazioni Unite) e il Consiglio d'Europa.

Prima della fine del 2012, la Commissione europea presenterà una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni sui risultati e sull'attuazione dell'Anno europeo delle attività di Volontariato che promuovono la cittadinanza attiva.

Il 5 luglio 2010, è stato istituito il Segretariato dell'Alleanza EYV 2011, presso l'ufficio del  CEV - Centro Europeo di Volontariato. Esso è incaricato dell'attuazione pratica del programma di lavoro dell'Alleanza EVY 2011 e servirà da Punto di Contatto per le questioni interne ed esterne relative all'Anno Europeo.

Il lancio mediatico dell'Anno Europeo del Volontariato ha avuto luogo a Bruxelles, il 2 dicembre 2010. In questa occasione, è stato presentato il sito ufficiale per l'Anno Europeo del Volontariato, www.europa.eu/volunteering e le attività principali che si svolgeranno a livello comunitario, vale a dire i cinque conferenze di alta visibilità, la campagna di comunicazione ‘relay EYV2011' (27 ‘Relay Reporters' seguiranno il lavoro di 54 organizzazioni di volontariato e produrranno materiale audio, video e scritto da trasmettere ai media) e il ‘Tour EVY'.

Durante il 2011, cinque conferenze ad alto impatto avranno luogo nelle città europee con l'obiettivo di riunire soggetti attivi nel mondo del volontariato (per creare reti, per condividere esperienze e conoscenze, per discutere su temi rilevanti e problemi comuni e per migliorare la qualità delle attività di volontariato), come anche gli enti attivi nel mondo del lavoro e gli organismi governativi, al fine di definire le rispettive competenze e responsabilità nel campo del volontariato e di cooperare nella costruzione di un'adeguata infrastruttura per promuovere i volontari e le attività di volontariato - che può prevedere, ad esempio, la creazione di un quadro giuridico in grado di riconoscere formalmente il volontariato, senza comprometterne l'autonomia.

La prima conferenza ha coinciso con il lancio mediatico dell'anno europeo, che, come si è precedentemente visto, ha avuto luogo a Bruxelles il 2 dicembre 2010; il secondo evento, dedicato al riconoscimento del volontariato, si è tenuto a Budapest, a gennaio del 2011; il terzo, organizzato a Bruxelles in maggio, si occuperà dei risultati conseguiti dai volontari, che sono i ‘veri eroi' l'anno; la quarta, realizzata ad Atene, riguarderà la qualità del volontariato e la quinta, incentrata sulla necessità della creazione di un adeguato quadro giuridico per il volontariato, si svolgerà a Varsavia.

L'Anno Europeo del Volontariato prevede un Tour della durata di un anno e che si muove da uno Stato membro all'altro - ogni tappa del Tour si svolge in una diversa capitale europea e dura circa dieci giorni.

Il tour contribuisce a promuovere il volontariato, a diffonderne la conoscenza tra il pubblico e a stimolare i cittadini ad intraprendere attività di volontariato; contestualmente, rappresenta una grande occasione per i volontari di incontrarsi, scambiare esperienze e buone pratiche, per discutere di problemi comuni, per rendere le loro attività ed esigenze note ai responsabili politici.

Ogni tappa del Tour sarà seguita dal succitato ‘Relay Team', composto da 27 volontari europei (uno per Stato membro) con esperienza nel campo del giornalismo, i quali condivideranno storie ed esperienze con i volontari che vivono in altri Stati membri e realizzeranno prodotti audiovisivi e articoli da diffondere attraverso i media e il web.

Il tour è iniziato a Bruxelles, in un grande padiglione costruito per l'occasione in Place d'Espagne / Spanjeplein e che ha ospitato un programma di 10 giorni incentrato sul volontariato.

Il Tour si svolge nelle seguenti capitali e date: